Lo scorso 30 giugno la Commissione Europea ha scelto di adottare una decisione storica: vietare entro il 2027 l’uso delle gabbie all’interno degli allevamenti.
Attraverso un’eliminazione graduale ma totale a partire da una proposta legislativa da formulare entro il 2023, l’obiettivo è quello di eliminare questa pratica introducendo anche nuove regole e standard per i prodotti importati che siano equivalenti a quelli dell’Unione europea.
Questa decisione è il risultato di un movimento di sensibilizzazione basso creato dai Cittadini Europei (ICE) e iniziato nel 2018 con la petizione End the Cage, firmata da 1,4 milioni di cittadini europei, contrari all’impiego delle gabbie negli allevamenti, è stata consegnata alla Commissione a ottobre 2020. Si tratta della prima ICE di successo a favore degli animali negli allevamenti, nonché la terza ICE nella storia europea per numero di firme raccolte.
La campagna, sostenuta dal lavoro di inchiesta di 170 Ong europee, di cui 21 italiane, ha avuto un impatto potente sull’opinione pubblica e sulle istituzioni. Le inchieste hanno raccontato la sofferenza di polli, galline, scrofe, vitelli, conigli, anatre e quaglie che vivono in gabbie in cui non possono compiere i movimenti più naturali sviluppando così malattie (curate con l’uso massiccio di antibiotici), comportamenti aggressivi e stress, anche a causa del sovraffollamento forzato a cui sono sottoposti.
Negli ultimi anni in Europa è aumentata la sensibilità verso i temi etici legati al cibo, è cresciuta l’empatia verso le specie animali che abitano il nostro pianeta e la necessità di Paesi come l’Italia di ridurre drasticamente il consumo di carne in maniera significativa perché non sostenibile sia per la salute sia per la sopravvivenza degli ecosistemi.
Dopo l’audizione del 15 aprile al Parlamento Europeo, 101 membri dello stesso Parlamento hanno inviato una lettera alla Commissione Europea dimostrando sostegno all’iniziativa e chiedendo la graduale eliminazione dell’uso delle gabbie negli allevamenti in Europa.
La Commissione ha dichiarato che presenterà per il 2023 una proposta di legge per tutelare le varie specie animali oggetto di allevamento intensivo con il programma di metterle al bando nel 2027.
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